San Severino Marche, Camerino e dintorni
![](https://accommodationinitaly.eu/wp-content/uploads/2017/09/sanseverino-900x400.jpg)
PERCORSO |
DISTANZA |
TEMPO |
---|---|---|
Osimo – San Severino Marche | 50 km | 57 minuti |
San Severino Marche – Camerino | 22 km | 28 minuti |
Camerino – Caldarola | 22 km | 23 minuti |
Caldarola – San Ginesio | 14 km | 20 minuti |
San Ginesio – Osimo | 61 km | 1 ora e 16 minuti |
Totale | 169 km |
San Severino Marche
San Severino Marche sorge a metà strada tra il mare Adriatico e l’appennino umbro-marchigiano. Vanta la presenza di numerose chiese gotiche e offre altri importanti luoghi da visitare al turista. Ogni anno le prime due settimane di giugno San Severino Marche festeggia il patrono organizzando: “Il Palio dei castelli”.
Cosa vedere: Piazza del Popolo, Duomo, Pinacoteca civica Tacchi-Venturi, Museo Archeologico Giuseppe Moretti, il “Castello”
Dove Mangiare: ristorante Da Piero, ristorante Cavallini, Osteria Ninetta, Ponte dei Canti.
Camerino
Camerino è situata in suggestiva posizione panoramica su un colle e domina la conca camerte fiancheggiata a sud dal massiccio dei Sibillini e a nord dal Monte San Vicino. Il territorio propone un paesaggio collinare con profili dolci, ondulati: un susseguirsi di poggetti, valli, alture che culminano con torri e rocche. Gli itinerari verdi riservano ovunque la sorpresa di tesori architettonici e artistici: chiesine affrescate, pievi, ville storiche.
Cosa vedere: Basilica di S.Venanzio, la Cattedrale e le numerose chiese della città, il Museo di scienze naturali, il palazzo Ducale e quello Bongiovanni, le Rocche Borgesca, D’Aiello e Varano
Rievocazione storica: Corsa alla Spada e Palio, 17-18 maggio.
Dove mangiare: ristorante C.H. Pappafo, Il Cavaliere, Osteria dell’Arte, Villa Fornari, Noè, Osteria il Vicoletto, La Saporita, Arcate di Sant’Angelo.
San Ginesio
San Ginesio, Bandiera Arancione del T.C.I. per la qualità turistico-ambientale ed uno dei Borghi più belli d’Italia, fa parte del Parco nazionale dei Monti Sibillini ed è chiamato il “balcone dei Sibillini”.
San Ginesio è un castello medievale e insieme un orizzonte. Il giallo oro della sua pietra arenaria, che compone le case, le torri, la cinta muraria, i palazzi, è come se traesse il suo senso dall’azzurro dei monti Sibillini.
Sorto tra il X e l’XI secolo, il borgo impone fin da subito il suo passato di potenza e grandezza. Risalendo, dopo porta Picena, strade e vicoli, verso la piazza centrale, storia e arte si compenetrano; in fondo alle vie o in mezzo alle case di pietra, balconi naturali scoprono un panorama maestoso.
Cose da vedere: la Collegiata (1098), la statua di Alberico Gentili, il teatro G.Leopardi, la Pinacoteca Scipione Gentili, la chiesa di San Francesco (1050), il complesso dei Ss. Tommaso e Barnaba (1365) ed il Convento e la chiesa degli Agostiniani.
Rievocazioni storiche: i giorni del Palio, la notte della Battaglia della Fornarina, il Ritorno degli Esuli.
Dove mangiare: Rist. Fronte Del Parco, San Fabiano, da Isolina, Terra Nostra, Il borgo, Trattoria Osteria Sottovento.
Cosa comprare: Spumante San Ginesio doc e, nella zona, il tipico Vincotto.
Caldarola
Le origini del paese sembrano risalire al IV sec d. C., quando un gruppo di cristiani, sfuggiti alle persecuzioni, giunse sul luogo ed edificò un primitivo nucleo urbano che si sviluppò in seguito come villaggio rurale. Al termine del XII secolo, la storia medievale vede il territorio di Caldarola coinvolto nella lotta tra Papato e Impero e solo nel ‘400 il paese riuscì ad ottenere l’indipendenza. Caldarola comunque ebbe il suo massimo splendore nel pieno 500 ad opera della nobile famiglia Pallotta che la trasformò in una preziosa cittadina rinascimentale. La diretta soggezione alla Chiesa, del comune di Caldarola, perdurò fino al 1799, anno in cui il dominio pontificio fu abbattuto dalla rivoluzione francese. Terminata la parentesi “napoleonica”, il paese ritornò allo Stato Pontificio fino al 1861 e poi annesso al Regno d’Italia. Caldarola stupisce il visitatore con l’antico maniero dalle merlature guelfe, con il il suo raffinato assetto urbano cinquecentesco e con le sue importanti testimonianze romane e medievali..
Cose da vedere: Gli Edifici della Piazza principale, il palazzo ed il Castello Pallotta, le Collegiata di San Martino e quella di S. Gregorio con le opere di Simone De Magistris, il Santuario di S. Maria del Monte, il Teatro Comunale. Nei dintorni: i Castelli medioevali di Pievefavera, Valcimarra, Bistocco, Croce e Vestignano.
Rievocazioni storiche: “Giostra de la Castella”, nella prima domenica di agosto.
Dove mangiare: Rist. Il Picciolo di Rame, Pizza in Piazza, Osterie Eremo e Castello.
Cosa comprare: gli spumanti secchi e dolci “Vernaccia di Serrapetrona”, unici per essere prodotti con uve appassite, con tripla rifermentazione
=======================================================================
Le località indicate sono state colpite in modo rilevante dal sisma del 2016, pertanto alcune attrattive potrebbero non essere ancora agibili. Ciò comunque non impedisce di visitarne la zona, che, oltre alla sua bellezza naturale, merita anche un “atto di solidarietà” da parte dei viaggiatori.
(Itinerario a cura dell’associaizone ABC TurismoOsimo).